Il soggetto che effettua numerose aste on line su e-Bay, in forma non occasionale, esercita un’attività d’impresa, producendo il reddito della relativa categoria (reddito d’impresa) ed è soggetto ad IVA ed IRAP.
Questa la sentenza di una commissione tributaria regionale, a conferma che l’Agenzia delle Entrate considera come “commerciali” e quindi soggette a tutte le ordinarie tassazioni, le cessioni di beni fatte tramite internet.
La costruzione dell’art. 55 del TUIR comporta che, in ambito fiscale, i requisiti che qualificano un’impresa permettendo di definirla commerciale sono:
E’ invece ipotizzabile che le due, tre o dieci vendite all’anno di oggetti comuni, magari usati, su e-Bay non possono certamente integrare il requisito dell’abitualità, il quale, invece, secondo la giurisprudenza di legittimità, sussiste allorquando, l’attività sia caratterizzata da ripetitività, regolarità, stabilità e sistematicità di comportamenti; l’abitualità, quindi, ha un significato contrario a quello di occasionalità che, riferito ad una attività, traduce i caratteri della contingenza, dell’eventualità e della secondarietà (Cass. 1052/1988).
Sulla stessa posizione si attesta la prassi ministeriale, per cui si ha esercizio abituale dell’attività ogni qualvolta in cui un soggetto ponga in essere con regolarità, sistematicità e ripetitività una pluralità di atti economici coordinati e finalizzati al conseguimento di uno scopo (RM n. 550326/1998).
(Fonte: Eutekne.info)