Dal mese di luglio è iniziato l’addebito del canone RAI sulla bolletta elettrica.
Il presenta articolo vuole attirare l’attenzione sul tema della conservazione delle ricevute, nel termine di prescrizione.
Infatti, mentre per le bollette relative ad utenze la prescrizione è di soli 5 anni, per i tributi (di cui il canone RAI fa parte quale “tassa di possesso”) il termine è di ben 10 anni, in base alla regola generale stabilita dall’art. 2946 del codice civile.
In definitiva, poiché la fattura dell’utenza elettrica, da quest’anno, contiene anche l’addebito di un tributo (il canone RAI), devono ritenersi prolungati i tempi di conservazione da 5 a 10 anni. Naturalmente, occorre conservare, per lo stesso numero, di anni non solo la fattura ma anche la relativa quietanza di pagamento (laddove vi sia la domiciliazione sul c/c, può ritenersi sufficiente la conservazione della sola fattura, su cui in genere è riportata la dicitura che i precedenti pagamenti sono in regola, potendo poi trovare riscontro sull’estratto conto).
Dunque, considerando che il canone è addebitato in bolletta e che l’addebito avviene in 10 rate di pari importo e che la fattura dell’utenza elettrica è recapitata al cittadino ogni due mesi, fatevi un po’ i conti di quante cartacce occorre archiviare per 10 anni.
(fonte: www.fiscal-focus.it)