La TARSU è la tassa per i rifiuti solidi urbani, ossia rifiuti che non sono da considerare “speciali” e dunque soggetti alla normativa dello smaltimento tramite ditte specializzate.
La dichiarazione deve essere presentata al Comune entro il 20 gennaio successivo all’inizio dell’occupazione o di detenzione dei locali e aree tassabili (art. 70 del DLgs. n. 507/1993), utilizzando l’apposito modello predisposto e messo a disposizione dall’ente locale.
La denuncia ha effetto anche per gli anni successivi, qualora le condizioni di tassabilitàrimangano invariate.
In caso contrario, ogni variazione relativa a locali ed aree, alla loro superficie e alla destinazione d’uso, dovrà essere denunciata dal contribuente entro gli stessi termini previsti per la denuncia iniziale (20 gennaio).
Il ravvedimento, in caso di omessa presentazione della dichiarazione nel termine ordinario (20 gennaio) deve essere effettuato entro 90 giorni dalla data di scadenza della denuncia stessa.
Inoltre, in caso di infedele denuncia TARSU, è possibile sanare la propria posizione ravvedendosi entro un anno dalla presentazione della denuncia infedele.
La denuncia deve contenere i dati e le informazioni relative ai conviventi obbligati solidalmente al pagamento della tassa (codice fiscale e altri elementi identificativi delle persone fisiche componenti il nucleo familiare), all’ubicazione dei locali, alla destinazione dei locali, alla data di inizio dell’occupazione e alla superficie imponibile che, per le unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria censite nel Catasto edilizio urbano (categorie catastali A, B e C), non può essere inferiore all’80% della superficie catastale.
(fonte: Eutekne.info)