Nel rispetto delle indicazioni “minime” elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, l’INAIL mette a disposizione delle aziende un nuovo importante strumento per la valutazione e la gestione del rischio da “stress lavoro-correlato”.
Si tratta di un manuale, gratuitamente scaricabile dal portale dell’Istituto (www.inail.it), nel quale viene analiticamente descritto il percorso metodologico messo a punto dal Dipartimento di Medicina del Lavoro.
Ricordo che l’art. 28 del DLgs. 81/2008 ha espressamente annoverato tra i “rischi particolari” che devono essere oggetto di valutazione – e, conseguentemente, di adeguata tutela – i rischi collegati allo “stress lavoro-correlato”, secondo i contenuti dell’Accordo europeo dell’8 ottobre 2004. In attuazione di tale disposizione, la Commissione consultiva permanente ha approvato, nel novembre 2010, le indicazioni necessarie per la valutazione di questa peculiare tipologia di rischio, fissando al 31 dicembre 2010 la decorrenza dell’obbligo, per i datori di lavoro, di dare avvio alle attività valutative.
Da qui la volontà, sviluppatasi nell’ambito del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’INAIL (ex ISPESL), di fornire all’utenza un “metodo unico integrato”, che permetta al datore di lavoro e alle altre figure della prevenzione presenti in azienda di rilevare e gestire il rischio da stress lavoro-correlato, al pari degli altri rischi previsti dalla normativa, nell’ottica sì dellasemplicità, ma, al contempo, del rigore nell’utilizzo di strumenti scientificamente validati.
In sintesi, seguendo i vari passaggi previsti nelle indicazioni della Commissione consultiva, il manuale predisposto dall’INAIL mette a disposizione, innanzitutto, una “lista di controllo” da utilizzare nella fase di “valutazione preliminare”. Tale lista – contenente indicatori ulteriori, oltre a quelli elencati dalla Commissione, suddivisi nelle “famiglie” degli “eventi sentinella” e dei “fattori di contenuto e di contesto del lavoro” – permette di rilevare numerosi parametri, tipici delle condizioni di stress.
A seconda dei livelli di complessità dell’organizzazione aziendale, dovrà procedersi alla compilazione di una o più liste di controllo, tenendo in considerazione, ad esempio, le differenti partizioni organizzative o la suddivisione dei lavoratori per mansioni omogenee.
Con riguardo alla fase di “valutazione approfondita” – ossia la fase basata sulla valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori, da attivare nel caso in cui la “valutazione preliminare” abbia fatto emergere rischi da stress lavoro-correlato e le misure correttive adottate si siano rivelate inefficaci – si prevede, invece, l’utilizzo di un “questionario-strumento indicatore”, da somministrare ai lavoratori garantendone l’anonimato, composto da 35 domande riguardanti le condizioni di lavoro ritenute potenziali cause di stress all’interno dell’azienda, nell’ambito delle sei “dimensioni organizzative chiave” (domanda, controllo, supporto, relazioni, ruolo, cambiamento) definite dal modello dei “Management Standards”.
Infine, per la fase di gestione e monitoraggio viene messa a disposizione una guida per la predisposizione dei c.d. “focus group”.