E’ stato finalmente pubblicato il decreto che interviene sulla seconda rata IMU in scadenza il 16 dicembre: il D.L. 133 del 30 novembre 2013 prevede infatti un esonero per abitazioni principali, terreni agricoli e fabbricati rurali, esonero molto meno esteso rispetto a quello previsto per lo scorso acconto.
Abitazioni principali
Il decreto introduce l’esenzione anche per il saldo IMU, come avvenuto in occasione del pagamento dell’acconto, in relazione ad un variegato ventaglio di immobili.
Prima di tutto vengono esonerate le abitazioni principali (escluse quelle di categoria A/1, A/8 e A/9, che quindi devono versare il saldo entro il 16 dicembre) e le relative pertinenze.
Sono inoltre diverse assimilazioni: sono esonerate le abitazioni possedute dalle IACP, quelli delle cooperative edilizie e proprietà indivisa, quelle assegnate ad uno dei coniugi a seguito di separazione o divorzio, le abitazione dei contribuenti facenti parte delle forze armate, così come le fattispecie di assimilazioni introdotte dai regolamenti comunali (abitazioni possedute da anziani e disabili ricoverati in istituti e quelle dei cittadini italiani residenti all’estero).
Nel comma 5 dell’art. 1 è però prevista la discussa norma che stabilisce la parziale copertura a carico dei contribuenti: “L’eventuale differenza tra l’ammontare dell’imposta municipale propria risultante dall’applicazione dell’aliquota e della detrazione per ciascuna tipologia di immobile di cui al comma 1 deliberate o confermate dal comune per l’anno 2013 e, se inferiore, quello risultante dall’applicazione dell’aliquota e della detrazione di base previste dalle norme statali per ciascuna tipologia di immobile di cui al medesimo comma 1 è versata dal contribuente, in misura pari al 40 per cento, entro il 16 gennaio 2014.”
Questo significa che nel caso in cui il Comune abbia incrementato l’aliquota ordinaria oltre lo 0,4% di base, i contribuenti sono chiamati a calcolare l’imposta effettivamente dovuta sulla base di tale aliquota, confrontarla con quella dovuta in base all’aliquota standard e versare il 40% di tale differenza entro il prossimo 16 gennaio 2014. Il differenziale (60%) rimane a carico dell’erario. Si ipotizza, poi, che tale prelievo aggiuntivo sia solo provvisorio, nel senso che esso sarà rimborsato quando saranno trovati i fondi a tal fine: per ora questa è solo un’ipotesi, da verificare in futuro. Di certo pagare l’IMU 2013, anche per le situazioni più semplici, sta diventando un’impresa titanica.
Da notare come il decreto nel richiamare le aliquote maggiorate da parte del Comune, faccia riferimento a quelle “deliberate o confermate”. Questo vuol dire che tale conguaglio lo dovranno fare:
Da una prima stima pare che i Comuni in questa situazione siano ben il 30% del totale (tra cui moltissime grandi città) e il numero definitivo potrebbe anche incrementarsi di molto, visto che i Comuni potranno pubblicare le aliquote approvate per il 2013 entro il 9 di dicembre (il termine pareva dovesse essere anticipato al 5 dicembre, ma poi questa previsione è scomparsa dal provvedimento pubblicato.
(Fonte: Euroconference)