Il decreto sviluppo (Dl 83/2012) non ha modificato in alcun modo i requisiti della detrazione del 55% (50% per i primi sei mesi del 2013) . Riepiloghiamoli, quindi, in sintesi.
I beneficiari.
Tutti i contribuenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento.
Sono ammessi all’agevolazione, oltre alle persone fisiche e agli esercenti arti e professioni, i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali), le associazioni tra professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.
Il perimetro.
Sono ammessi a beneficiare della detrazione tutti i tipi di immobili esistenti, escluse le nuove costruzioni e gli ampliamenti che siano ad uso di privati cittadini o comunque beni strumentali per l’esercizio dell’attività di società e imprese.
Alcune Risoluzioni delle Entrate hanno escluso gli immobili ristrutturati e poi rivenduti (immobili-merce) e quelli offerti in locazione dalle imprese (quindi oggetto dell’attività esercitata).
Le opere.
Per la riqualificazione energetica globale dell’edificio, vanno raggiunti determinati valori annui stimati di consumo. Essi dipendono dal rapporto superficie/volume dell’edificio nonché dalla zona climatica attribuita al comune. I parametri sono fissati dal decreto del ministero dello Sviluppo economico 11 marzo 2008.
Per ottenere questo obiettivo occorre, in genere, eseguire diverse opere combinate, dalla modernizzazione dell’impianto termico alle coibentazioni delle pareti e alla sostituzione delle finestre.
Tutto l’edificio deve “consumare meno”, non solo un singolo appartamento.
Per la coibentazione di tetti, pareti e pavimenti, occorre ottemperare a requisiti di “trasmittanza termica” (unità di misura dell’isolamento) , stabiliti sempre dal decreto 11 marzo 2008. Essi cambiano a seconda della zona climatica del comune. Lo scopo di ridurre la trasmittanza si raggiunge in genere foderando all’interno pavimenti, pareti o soffitti con dei pannelli che conducono male il calore, ma ci sono anche altre soluzioni. Per esempio, si può coprire la casa con un simile “cappotto termico” all’esterno, una soluzione molto più efficace. Oppure si possono insufflare nelle pareti materiali coibentanti. La coibentazione deve racchiudere locali riscaldati.
Per la sostituzione di finestre e porte, sia gli infissi sia gli eventuali vetri debbono raggiungere certe prestazioni di “trasmittanza termica” legati alla zona climatica. È possibile sostituire anche un solo infisso in un appartamento.
Nel caso di finestre, portefinestre, vetrate e lucernari si tratterà quantomeno di strutture dotate di doppi vetri che racchiudono locali riscaldati e li proteggono dal freddo proveniente dall’esterno o da altri locali non riscaldati.
Agevolata anche l’installazione di pannelli solari termici che servono a produrre acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e scuole.
I pannelli e i bollitori devono avere garanzia di almeno cinque anni e gli accessori e i componenti di due anni.
Devono essere conformi alle norme UNI EN 12975- 12976 oppure EN 12975-12976 (o infine UNI per quelli in autocostruzione). Se producono sia energia elettrica sia termica, solo le spese relative a quella termica sono detraibili (stimabili in percentuale).
Per la sostituzione di caldaie con modelli a condensazione, l’impianto deve avere un bruciatore di tipo modulante, la regolazione climatica sul bruciatore e la pompa di tipo elettrico a giri variabili. Tutti questi dispositivi, che mirano a far sì che il bruciatore non funzioni al massimo regime, ma quanto basta, sono comunque normalmente da prevedere, in caso di installazione di caldaie a condensazione. Occorre anche installare valvole termostatiche su tutti i caloriferi, con unica eccezione per gli impianti a pavimento. Si tratta di manopole graduate con cui si regola, ai gradi impostati, la temperatura di una stanza.
La sostituzione di caldaie con impianti geotermici dotati di pompe di calore è una tecnologia ancora poco diffusa, raramente sfruttata per gli immobili non di nuova costruzione, perché prevede scavi nel terreno e la sostituzione pressoché totale delle tubature.
La sostituzione di boiler per l’acqua calda sanitaria con modelli a pompa di calore è un intervento che è stato agevolato, per il solo anno 2012, dal cosiddetto “decreto salva Italia”, ed è quindi una novità.
(Fonte: Il Sole-24 Ore)