Dal 1° luglio i professionisti che lavorano con pubblica amministrazione e relative società partecipate, non incasseranno più l’Iva sulle proprie fatture.
L’estensione dello split payment ad avvocati, architetti, commercialisti ecc. è prevista dal decreto legge approvato dal consiglio dei ministri dell’11 aprile.
Da luglio quindi anche l’Iva relativa a queste fatture sarà versata all’erario direttamente dalla pubblica amministrazione (o società quotata o partecipata) come già avviene quando a fornire il bene o il servizio è un’impresa.
Questo ulteriore “trattenuta” si aggiunge alla ben nota ritenuta d’acconto che rimane.
Lo stesso decreto legge prevede la riduzione da 15 a 5 mila euro del tetto massimo del credito d’imposta che può essere compensato senza visto di conformità: quindi da una parte si aumenta lo stock dei crediti d’imposta (Iva e Irpef) e dall’altra se ne rende più difficile e costosa (le fideiussioni non sono gratuite) la restituzione.
Il DL 20/2017, che introduce questa novità, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24.04.2017.
(fonte: mysolution.it)