E’ in vigore il decreto legge n. 193 del 24 ottobre 2016 che prevede nuovi adempimenti Iva con il fine esplicito di porre un freno all’evasione fiscale.
Al posto dello “spesometro” con scadenza annuale, dal 2017 si trasmetteranno su base trimestrale i dati di ogni singola fattura emessa (clienti) e ricevuta (fornitori).
Con la stessa scadenza dovranno essere comunicate le liquidazioni Iva periodiche.
Di conseguenza viene eliminato l’obbligo, sempre dal 2017, di inviare i modelli Intrastat di acquisto beni e servizi.
E’ pure eliminato l’adempimento di comunicazione delle operazioni con soggetti di Paesi black-list.
Per quanto riguarda la dichiarazione annuale Iva ricordo che per l’anno 2016 il termine era già stato anticipato per tutti entro il mese di febbraio 2017 (non è più possibile inserire tale dichiarazione in Unico); il nuovo decreto fissa che dall’anno 2017 il termine a fine aprile dell’anno successivo.
Questi nuovi adempimenti comporteranno sicuramente nuovi impegni e dunque nuovi costi per tutti.
Inoltre ad ogni nuovo adempimento corrispondono relative nuove sanzioni e nuove complicazioni; si pensi al ravvedimento Iva oggi piuttosto semplice e poco oneroso. Dal 2017 coinvolgerà anche i nuovi adempimenti.
Ci si permetta un commento personale: serviva un decreto d’urgenza per affrontare l’evasione?
Non era meglio valutare con calma una vera riforma di tutti gli adempimenti fiscali, sempre più soffocanti per imprese e consulenti, evidentemente sempre più inutili per il Fisco per combattere l’evasione?