Tempistica – Per quanto riguarda la tempistica, i nuovi controlli sui crediti Irpef “pesanti” partiranno dalla campagna dichiarativa 2014, relativa cioè ai redditi prodotti nel 2013, gli approfondimenti aggiuntivi del fisco dovranno essere effettuati entro sei mesi dalla scadenza dei termini previsti per la dichiarazione. In questo modo il rimborso, che perviene solitamente al lavoratore nel cedolino di luglio (agosto per i pensionati) sarà ritardato. Di sicuro, il rimborso non avverrebbe più entro l’anno in cui si è presentato il 730, ma i rimborsi potrebbero essere effettuati anche nell’anno successivo, con evidente disagio per quei contribuenti che scelgono il 730 proprio per la celerità con cui possono disporre dei crediti vantati nei confronti del fisco.
Controlli – Il “blocco”, nonostante nasca dall’esigenza di monitorare le detrazioni per carichi di famiglia, non riguarda la sola detrazione prevista dall’articolo 12 del Tuir, ma l’intero credito superiore a 4.000 euro, anche quando la stessa detrazione per carichi familiari incida in maniera poco significativa, in termini di importo, sull’ammontare complessivo del credito.
Documenti – La disposizione parla di controllo “anche documentale” sulla spettanza delle detrazioni da parte dell’agenzia delle Entrate. Pare escluso quindi che i contribuenti possano fornire in anticipo la prova dell’effettiva spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia, al fine di anticipare i tempi del rimborso. Al contrario, essi dovranno necessariamente attendere i tempi dell’Amministrazione Finanziaria. Del resto non sono infrequenti i casi in cui, in sede di controllo da parte delle Entrate, emergano, ad esempio, discordanze tra le percentuali di detrazione richieste per i figli da parte dei genitori; altre volte può capitare che un familiare abbia superato il limite per essere considerato a carico, ovvero che non sussista il requisito della convivenza, necessario per poter considerare a carico gli altri familiari diversi da coniuge e figli.
(Fonte: Fiscal Focus)