Una ditta italiana ha ricevuto una fattura emessa da e-Bay (sede nel Lussemburgo, senza rappresentante fiscale in Italia) per pubblicizzare i suoi prodotti con l’indicazione “fuori campo applicazione IVA”. Vediamo come va trattata ai fini IVA.
Nella circolare n. 36/E/2010 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che rientrano tra i servizi elettronici, i servizi forniti attraverso Internet o una rete elettronica e la cui natura rende la prestazione essenzialmente automatizzata, corredata di un intervento umano minimo e, dunque, in assenza della tecnologia dell’informazione, impossibile da garantire. In particolare alla lettera d) dell’ articolo 11 del Regolamento comunitario n. 1777 del 2005 viene previsto che costituisce servizio elettronico “la concessione, a titolo oneroso, del diritto di mettere in vendita un bene o un servizio su un sito Internet che operi come mercato on line, in cui i potenziali acquirenti fanno offerte attraverso un procedimento automatizzato e in cui le parti sono avvertite circa la realizzazione di una vendita per posta elettronica automaticamente via computer ”.
Tali servizi sono quindi riconducibili ai c.d. “servizi generici” di cui all’art. 7-ter, DPR n. 633/72. La ditta italiana dovrà, di conseguenza, assoggettare ad IVA in Italia la prestazione ricevuta, previa integrazione della fattura emessa da “e-Bay” con applicazione del meccanismo del reverse charge.
Si ricorda che per i servizi ricevuti da UE la ditta italiana deve presentare il modello Intra.
(Fonte: Fiscal-focus)