La Legge di Stabilità 2016 (comma 121, Legge n. 208/2015) ripropone le disposizioni agevolative per l’estromissione dell’immobile strumentale dell’imprenditore individuale, mediante il versamento di un’imposta sostitutiva.
In particolare si prevede che l’imprenditore individuale che alla data del 31 ottobre 2015 possiede beni immobili strumentali, può, entro il 31 maggio 2016, optare per l’esclusione dei beni stessi dal patrimonio dell’impresa, con effetto dal 1° gennaio 2016, mediante il pagamento di un’ imposta sostitutiva dell’Irpef e dell’ Irap.
Da un punto di vista soggettivo dunque i soggetti ammessi all’estromissione agevolata sono esclusivamente gli imprenditori individuali mentre ne sono esclusi i professionisti.
Da un punto di vista oggettivo invece la norma prevede che possano essere oggetto di estromissione immobili strumentali di cui all’art. 43 comma 2 del D.P.R. 917/1986 posseduti alla data del 31.10.2015 quali:
Per i soggetti indicati nell’art. 66 (le imprese in contabilità semplificata), il riferimento è ai beni indicati nel registro dei beni ammortizzabili.
Non potranno invece essere oggetto di estromissione agevolata gli immobili che:
Al fine dell’estromissione di tali immobili deve essere versata un’imposta sostitutiva dell’Irpef e dell’Irap pari all’8% calcolata sulla differenza tra il valore normale (1) ed il costo fiscalmente riconosciuto (2) dell’immobile all’atto dell’estromissione.
Per rendere efficace l’estromissione non devono essere posti in essere particolari adempimenti: l’opzione avviene mediante comportamento concludente e deve essere esercitata entro il 31 maggio 2016 con effetto retroattivo al 1 gennaio 2016 attraverso la rilevazione contabile dell’operazione:
Il versamento dell’imposta sostitutiva deve essere effettuato in due rate:
Mentre, per quanto riguarda le imposte indirette, di registro, ipotecaria e catastale, nulla sarà dovuto in quanto l’operazione di estromissione non configura alcun trasferimento della proprietà del bene ma un passaggio dalla sfera imprenditoriale a alla sfera privata dello stesso soggetto, a fini Iva l’operazione deve essere attentamente analizzata.
Ai fini IVA l’art. 2 comma 2 n. 5) del D.P.R. 633/1972 assimila alle cessioni di beni anche la destinazione di beni all’uso personale o familiare dell’imprenditore o ad altre finalità estranee all’esercizio dell’impresa; quindi anche l’operazione in esame rientra tra quelle rilevanti a fini Iva a meno che all’atto dell’acquisto non sia stata operata la detrazione dell’imposta ai sensi dell’art. 19, come ad esempio nel caso di acquisto del bene da un privato, che configurerebbe un’operazione fuori dal campo di applicazione dell’Iva.
Nel caso di fabbricato strumentale per natura, pur rientrando nel campo di applicazione dell’Iva, l’operazione si configura in regime di esenzione ai sensi dell’art. 10 comma 1 n. 8 ter del D.P.R. n. 633/1972, senza tuttavia generare pro rata di detrazione in quanto ai sensi dell’art. 19 bis non si deve tenere conto nel calcolo della percentuale di detrazione delle cessioni di beni ammortizzabili. Nel caso in cui poi l’operazione sia realizzata durante il periodo di “monitoraggio” fiscale (che per i beni immobili è pari a dieci anni), sarà necessario ai sensi dell’art. 19bis-2 operare una rettifica della detrazione dell’Iva dedotta all’acquisto per cambio di destinazione in quanto il bene non è più impiegato per operazioni imponibili.
(Fonte: ecnews.it)