Parola d’ordine: no panico!
Si tratta in fondo solo di avere gli strumenti adatti per affrontare un adempimento che, secondo noi, è piuttosto banale quale l’emissione della fattura in un formato “elettronico” ossia trasferibile fra computer.
Un esempio.
Al giorno d’oggi ci pare normale fare una fotografia ed inviarla tramite un semplice smartphone, senza preoccuparci di doverla stampare, consegnare la nostro destinatario che a sua volta per conservarla dovrebbe scannerizzarla.
Con le fatture purtroppo siamo ancora a questi livelli manuali!
Nulla! La fattura viene archiviata dall’Agenzia delle Entrate nel “cassetto fiscale” del contribuente – PORTALE FATTURE-CORRISPETTIVI, il quale può anche chiederne il recapito sulla propria posta elettronica certificata (sconsigliato) oppure delegare un terzo a scaricarle (il suo caro Commercialista).
Lo Studio mette a disposizione un servizio del tutto gratuito che consente già da oggi di ricevere le fatture da propri fornitori su un portale che non richiede l’installazione di nessun software. Una semplice login e password personali consente l’accesso ad un’area riservata.
Le piccole imprese o i professionisti con poche fatture, possono sfruttare i nuovi servizi dell’Agenzia delle Entrate per gestire la creazione, trasmissione e ricezione delle fatture elettroniche, compresa l’archiviazione sostitutiva per 10 anni. Il tutto gratuitamente.
È chiaro che non sarà più possibile emettere fatture con la “macchina da scrivere” o con software obsoleti; a tal fine noi consigliamo l’acquisto di un buon software spendendo anche meno di 100 euro, con un canone annuo anche inferiore.
Devo provvedere ad acquistare un servizio di conservazione sostitutiva delle fatture?
È fuori dubbio che le nuove fatture elettroniche, anche se stampabili su carta o trasformate in formato PDF restano “elettroniche”; infatti, non è “fattura” l’eventuale trasposizione di tale file Xml in formati diversi (es. pdf) o stampe su carta.
Per questa ragione la fattura elettronica deve essere sottoposta al processo di conservazione sostitutiva.
La buona notizia è che l’Agenzia delle Entrate fornisce un servizio completamente gratuito e con piena valenza sia ai fini civilistici che fiscali (L. 2015/2017).
Anche no! Il fatto che il cessionario/committente non sia in grado di fornire il proprio “codice destinatario” o l’indirizzo di posta elettronica certificata a cui intende veder recapitata la fattura non ostacola l’emissione della stessa e non costituisce un potenziale motivo di scarto da parte del SdI.
Questi casi esonerano dall’emissione della fattura in formato elettronico; al cliente inviamo la nostra bella fattura in forma cartacea o in pdf.
Tuttavia noi consigliamo di inviare tramite il canale SdI copia della fattura in formato elettronico, indicando come “Codice Destinatario” 7 zeri. Questo trucco ha il vantaggio di evitare il c.d. “spesometro estero” ossia l’invio telematico dell’elenco delle fatture estere all’Agenzia delle Entrate.
Le novità portano sempre qualche preoccupazione; pertanto bisogna evitare questi comportamenti:
L’adempimento di gestione delle fatture elettroniche è piuttosto banale se si utilizzano gli strumenti adeguati; la normativa è in continua evoluzione e tende a semplificare, infatti: