A decorrere dal periodo d’imposta 2011, è stata introdotta nel nostro ordinamento l’IVAFE (Imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero).
Questa imposta è dovuta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia.
Le persone fisiche residenti in Italia sono assoggettate all’IVAFE qualora detengano all’estero prodotti finanziari, conti correnti e libretti di risparmio a titolo di proprietà o di altro diritto reale, indipendentemente dalle modalità della loro acquisizione e, quindi, anche se pervengono da eredità o donazioni.
L’IVAFE si applica ai seguenti prodotti finanziari se detenuti all’estero:
Sulla base imponibile così calcolata è dovuta l’aliquota del 2 per mille (nel 2012 l’aliquota era dell’1 per mille, nel 2013 dell’1,5 per mille). L’imposta è dovuta in proporzione ai giorni di detenzione e alla quota di possesso in caso di attività finanziarie cointestate.
L’imposta è dovuta anche se il relativo importo non è superiore a 200 euro.
Per il versamento, la liquidazione, l’accertamento, la riscossione, le sanzioni e i rimborsi nonché per il contenzioso relativi all’IVAFE trovano applicazione le disposizioni previste per l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).
A decorrere dal 2013, al fine di dichiarare il valore delle attività finanziarie detenute all’estero il contribuente deve compilare il quadro RW del modello Redditi persone fisiche.
Nel modello dichiarativo occorre indicare il controvalore in euro degli investimenti e delle attività espressi in valuta sulla base del provvedimento delle Entrate emanato ai fini dell’individuazione dei cambi medi mensili.
L’imposta deve essere versata dal contribuente entro il termine previsto per il versamento a saldo delle imposte sui redditi derivanti dalla dichiarazione relativa al periodo d’imposta di riferimento.
Considerato che all’imposta in esame si applicano le disposizioni IRPEF, l’imposta potrà essere anche rateizzata, ma solo per il saldo e la prima rata di acconto, entro un massimo di 6 rate.
I clienti sono invitati a segnalare allo Studio eventuali attività finanziarie detenute all’estero, in sede di liquidazione della dichiarazione dei redditi.
(fonte: ecnews.it)