L’Agenzia delle Entrate sta inviando le lettere ai contribuenti italiani che hanno sostenuto nel corso del 2009 delle spese eccessive rispetto a quanto dichiarato per tale periodo d’imposta. Tale comunicazione s’inquadra nel contesto del nuovo redditometro. Si tratta di un vero e proprio invito a comparire, con tanto di possibili sanzioni per chi non si presenterà all’incontro o fornirà risposte incomplete o non le fornirà affatto.
Dall’esito dell’incontro dipenderanno le sorti per l’avvio di un accertamento da redditometro.
La lista dei contribuenti è stata individuata considerando l’entità dello scostamento tra reddito dichiarato e reddito determinabile sinteticamente sulla base di situazioni e fatti certi, nonché sulla concreta disponibilità di beni, di cui l’Amministrazione possiede le informazioni relative alle specifiche caratteristiche.
In particolare, saranno selezionati coloro che presentano scostamenti significativi tra reddito dichiarato (vedi modello Unico quadro RN) e spese sostenute nell’anno, avendo cura di evitare situazioni di difficoltà e disagio sociale e categorie di contribuenti che, sulla base dei dati conosciuti, legittimamente non dichiarano, in tutto o in parte, i redditi conseguiti.
Il primo periodo d’imposta all’attenzione del fisco sarà il 2009 (Unico 2010). L’Agenzia delle Entrate ha più volte ribadito (da ultimo con la circolare n. 24/2013) che “Le nuove disposizioni si applicano con riferimento agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati per il 2009 e seguenti, superando il previgente impianto normativo, che rimane in vigore per i controlli relativi ai periodi d’imposta precedenti”.
Nelle lettere è specificato l’invito a presentarsi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Sul destinatario grava comunque l’obbligo di rispondere a questa prima “chiamata” del fisco: pena una serie di conseguenze spiacevoli e pregiudizievoli della difesa da promuovere successivamente tanto dinanzi all’ufficio, in fase di accertamento con adesione, quanto al giudice tributario, a seguito dell’eventuale ricorso presentato avverso l’atto impositivo.
Allegato alla lettera ci sarà un prospetto “personalizzato” che servirà al contribuente per fornire le giustificazioni dell’incompatibilità della spesa sostenuta nel 2009 con il reddito prodotto in quello stesso anno.
In questo ambito si può far presente di aver avuto altri redditi finanziari non dichiarati in quanto esenti per legge. Si può trattare, ad esempio, di somme liquide o di titoli ereditati per testamento, di vincite alle lotterie, di incasso di altri titoli a scadenza. Insomma di tutte entrate, per le quali è possibile dimostrare la provenienza con le relative pezze d’appoggio.
Se invece non si va al colloquio oppure non si forniscono tutti i chiarimenti richiesti, l’Agenzia approfondisce i controlli, ad esempio tramite indagini finanziarie, come espressamente indicato nella lettera.
Esaurita questa fase l’Agenzia procede convocando nuovamente il contribuente al confronto. Nell’invito andranno indicati il maggior reddito accertabile, le maggiori imposte e le relative motivazioni, e inoltre andrà formulata la proposta di adesione.